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Il vino esiste grazie ai dinosauri: senza di loro non si sarebbe mai diffuso, scoperta assurda degli studiosi

La storia del vino, bevanda amata e celebrata in tutto il mondo, potrebbe avere radici più profonde di quanto si pensasse fino ad oggi.

Una recente scoperta scientifica ha rivelato che l’estinzione dei dinosauri, avvenuta circa 66 milioni di anni fa a causa dell’impatto con un enorme asteroide, ha avuto un’influenza determinante sulla diffusione della vite.

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Il vino è nato grazie ai dinosauri – Voltriweb.it

Ricercatori hanno trovato in Sud America semi fossili risalenti a 60 milioni di anni fa, i più antichi mai identificati nell’emisfero occidentale. Questi reperti sono stati analizzati in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Plants e condotto dal Field Museum di Chicago.

L’evoluzione della vite dopo i dinosauri

L’estinzione dei dinosauri non solo ha segnato la fine di un’era, ma ha anche aperto nuove strade per lo sviluppo della flora terrestre. “Pensiamo sempre agli animali perché sono stati gli esseri più colpiti, ma l’estinzione ha avuto un impatto enorme anche sulle piante”, spiega Fabiany Herrera, capo ricercatore dello studio. Con la scomparsa dei grandi sauri e la riduzione delle specie erbivore dominanti, le foreste hanno subito una trasformazione radicale diventando più fitte e offrendo nuove nicchie ecologiche.

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L’estinzione dei dinosauri ha aperto nuove strade per lo sviluppo della flora terrestre – Voltriweb.it

In questo nuovo ambiente forestale rigoglioso, alcune piante hanno trovato il modo di prosperare sfruttando le nuove condizioni. Tra queste vi era la vite che, grazie alla sua natura rampicante, ha beneficiato dell’aumentata densità degli alberi per espandersi e diffondersi con maggiore facilità. “Nella documentazione fossile in questo periodo iniziamo a vedere più piante che si arrampicano sugli alberi”, aggiunge Herrera evidenziando come l’adattabilità abbia giocato un ruolo cruciale nella sopravvivenza e nell’evoluzione della vite.

I semi fossili ritrovati appartengono a specie solo vagamente imparentate con quelle attuali dell’emisfero occidentale; il loro posto nell’albero genealogico delle viti, però, dimostra una storia evolutiva complessa e piena di sfide superate. “I reperti fossili ci dicono che la vite è molto resistente”, conclude Herrera. Questa capacità di adattamento dimostrata nel corso dei millenni rende la vite un esempio emblematico di come le specie vegetali possano affrontare eventi catastrofici globali.

In un periodo come quello attuale caratterizzato da una crisi globale della biodiversità dovuta principalmente all’attività umana, comprendere i meccanismi attraverso cui le specie sono riuscite ad adattarsi e sopravvivere nel passato può fornire indicazioni preziose per la conservazione delle varietà vegetali oggi minacciate. Lo studio del Field Museum offre quindi non solo uno sguardo affascinante sul passato remoto del nostro pianeta, ma anche spunti importantissimi per affrontare le sfide ambientali contemporanee.

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