Si è affermata come la prima città italiana nell’attrarre capitali stranieri destinati agli investimenti industriali.
Questa città italiana ha superato metropoli di rilievo internazionale come Milano, Roma, ma anche Oslo, Barcellona e Parigi.
Questo incredibile traguardo è stato evidenziato da FDI Intelligence, una divisione del prestigioso gruppo Financial Times. Andiamo a vedere insieme tutti i dettagli di questa incredibile vicenda.
Una crescita esponenziale
I dati forniti parlano chiaro e mostrano una crescita esponenziale: rispetto al 2022, i progetti di investimento greenfield hanno visto un incremento del 200%, mentre i capitali esteri investiti sono cresciuti del 692% e i nuovi posti di lavoro creati hanno segnato un aumento del 562%. A livello europeo, Bologna si posiziona al terzo posto in Europa occidentale, subito dopo Mannheim e Stoccarda, e al sesto posto a livello globale.
Nel corso del 2023 gli IDE a Bologna hanno raggiunto l’impressionante cifra di 1,33 miliardi di dollari. La spesa media in conto capitale (capex) ha toccato il suo apice più alto dal 2008. Nonostante la competizione agguerrita per attirare gli IDE sia sempre più intensa su scala globale, Bologna emerge come l’unica città italiana a posizionarsi nella top ten mondiale degli IDE.
Il successo ottenuto da Bologna può essere attribuito a diversi fattori determinanti: l’apertura internazionale della città, la sua posizione strategica all’interno dell’Italia e dell’Europa, le performance eccellenti delle aziende locali nelle esportazioni e le infrastrutture avanzate. Inoltre, l’organizzazione delle filiere industriali localmente presenti e le attività promozionali svolte da Confindustria Emilia hanno giocato un ruolo cruciale.
Gli investimenti mirati nell’innovazione e nella ricerca rappresentano uno dei pilastri portanti dell’economia bolognese. Il Tecnopolo della città è diventato un punto di riferimento importante in questo settore. La legge regionale n 14 del 2024 ha ulteriormente incentivato questa tendenza con bandi che ammontano a ben 372 milioni di euro destinati alla promozione dell’innovazione tecnologica.
Tra i progetti esteri più significativi che hanno scelto Bologna troviamo l’Unu University con focus su Big Data e Intelligenza Artificiale; NTT (Giappone) che prevede un investimento da 200 milioni di euro con circa 400 assunzioni entro il 2025; Toyota che ha inaugurato uno stabilimento dedicato ai carrelli elevatorii creando circa 850 posti lavoro; Philip Morris (USA) con oltre un miliardo di euro investiti nel centro pilota di Crespellano; Audi-VW che supporta la transizione verde della Motor Valley tramite Lamborghini e Ducati.
Queste dinamiche confermano senza ombra di dubbio Bologna come polo d’attrazione primario per gli investimenti internazionali, dimostrando una crescita economica robusta ed un ambiente fortemente favorevole allo sviluppo industriale.
