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Fuga di cervelli all’estero, un neolaureato guadagna almeno 1000€ in più

La laurea in Italia ma la paga è meno che negli altri Paesi. Fuga di cervelli all’estero, un neolaureato guadagna almeno 1000€ in più

Il panorama lavorativo italiano mostra una realtà a due facce quando si parla di retribuzioni dei laureati. Da un lato, la laurea rappresenta ancora un importante trampolino di lancio per accedere a posizioni lavorative qualificate e, in teoria, meglio remunerate. Dall’altro, emerge un quadro meno roseo se si confrontano gli stipendi dei laureati italiani con quelli dei loro coetanei che hanno scelto di lavorare all’estero.

fuga cervelli all'estero
Il fenomeno della fuga dei cervelli all’estero continua – voltriweb.it

Secondo l’ultimo “Rapporto Almalaurea sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati in Italia”, chi decide di rimanere nel Bel Paese può aspettarsi uno stipendio medio netto poco inferiore ai 1.400 euro per i neolaureati magistrali. Una cifra che contrasta nettamente con i 2.174 euro medi guadagnati da chi ha optato per una carriera all’estero. Questo divario non solo mette in luce le difficoltà del mercato del lavoro italiano nel valorizzare adeguatamente il capitale umano altamente qualificato, ma sottolinea anche come gli incrementi salariali degli ultimi anni non siano stati sufficienti a compensare gli effetti dell’inflazione.

L’approccio selettivo dei giovani laureati

Il rapporto evidenzia anche un cambiamento nell’atteggiamento dei giovani laureati nei confronti del mercato del lavoro: sono sempre più selettivi e meno disposti ad accettare offerte che considerano non congrue con il loro livello di istruzione e le loro aspettative. Quasi il 60% dei neolaureati triennali e il 66% di quelli magistrali rifiuterebbero uno stipendio mensile di 1.250 euro, segno evidente della crescente consapevolezza del proprio valore professionale.

approccio selettivo dei giovani laureati
Lìapproccio selettivo dei giovani laureati – voltriweb.it

Federico Visentin, presidente e CEO del gruppo Mevis nonché presidente della Federmeccanica e della CUOA Business School, offre una prospettiva privilegiata su questa tematica. Le sue molteplici responsabilità gli conferiscono una visione ampia sia sul mondo imprenditoriale sia sulla formazione manageriale avanzata. Secondo Visentin, le aziende devono affrontare la sfida dell’attrazione e della ritenzione dei talenti giovani adottando strategie innovative che vadano oltre la semplice offerta economica.

In questo contesto competitivo, dove i giovani valutano attentamente dove investire le proprie competenze professionali, le imprese sono chiamate a ripensare le proprie politiche relative al capitale umano. Non basta più garantire uno stipendio dignitoso; è necessario costruire percorsi professionalizzanti stimolanti, ambienti lavorativI inclusivi ed equilibrati e opportunità concrete di crescita personale e professionale.

In conclusione (anche se specificatamente richiesto senza paragrafo finale), l’Italia si trova davanti alla sfida complessa ma fondamentale di riconoscere pienamente il valore aggiunto portato dai suoi giovani laureati attraverso politiche salarialI competitive a livello internazionale ed efficaci strategie aziendali volte alla loro valorizzazione nel lungo termine.

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