ECONOMIA

Stop agli affitti brevi: la famosissima città dice basta e cerca di arginare la crisi abitativa

Stop affitti brevi: aumentano l’emergenza abitativa e danneggiano le strutture ricettive. La famosa città turistica dice basta!

Negli ultimi anni il fenomeno degli affitti brevi è decisamente esploso ed è diventato un vero business. Purtroppo, però, per favorire i turisti, ha danneggiato chi cerca una casa per lunghi periodi e non riesce più a trovarla. Così come ha danneggiato anche hotel e B&B. Una famosa città turistica, quindi, ha detto basta: gli affitti brevi, d’ora in avanti, saranno vietati.

Rinomata città turistica dice basta agli affitti brevi – Voltriweb.it

Ogni business ha dei pro e dei contro: qualcuno ci guadagna e qualcuno ci perde. Quello degli affitti brevi è il business degli ultimi anni. E, se fatto in modo regolare e a determinate condizioni, può effettivamente implementare il turismo soprattutto nelle zone meno conosciute e in cui l’offerta ricettiva è scarsa o, addirittura, assente.

Gli affitti brevi hanno un senso in borghi o paesini dove non ci sono hotel. Hanno decisamente meno senso in città come Roma, Milano, Firenze, Venezia dove c’è un hotel ogni 20 metri mentre, al contrario, mancano abitazioni per studenti fuori sede o famiglie. Gli affitti brevi, in alcune città, hanno creato una vera e propria emergenza abitativa.

Per favorire il turismo si sta danneggiando la popolazione autoctona. Per queste ragioni il sindaco di una rinomata città ha deciso di mettere un freno a questo business: stop agli affitti brevi.

Stop affitti brevi: in questa città saranno vietati

Gli affitti brevi hanno generato un business da milioni di euro ma, in compenso, hanno aumentato il problema dell’emergenza abitativa e fatto salire alle stelle i prezzi degli immobili. Per questo una rinomata città turistica ha deciso di non rinnovare le licenze.

Se quest’estate hai in programma una vacanza a Barcellona – città super gettonata soprattutto da giovani e studenti – dovrai tornare a pernottare in un hotel o in un B&B: il sindaco Jaume Collboni ha, infatti, annunciato che entro il 2029 la città non rinnoverà le licenze per oltre 10mila appartamenti attualmente destinati agli affitti turistici.

Il sindaco di Barcellona non rinnoverà le licenze per gli affitti brevi – Voltriweb.it

Tali appartamenti dovranno tornare ad essere affittati per lunghi periodi oppure venduti. La decisione – che può apparire impopolare – del sindaco, è giustificata dal fatto che proprio a causa degli affitti brevi, i canoni di locazione sono aumentati del 68% negli ultimi 10 anni mentre i prezzi degli immobili in  vendita sono cresciuti del 38%.

Questo ha generato una vera e propria emergenza abitativa. Fenomeno che, tra l’altro, si sta verificando anche in diverse città italiane: Milano in primis dove è quasi impossibile trovare appartamenti da affittare per lunghi periodi e, se si trovano, i canoni di locazione sono altissimi.

Senza contare che gli affitti brevi danneggiano anche hotel e B&B. La decisione del sindaco, in ogni caso, deve ancora passare attraverso il consiglio comunale. Nel frattempo le polemiche sono già iniziate. Infatti l’associazione dei locatori Apartur ha espresso preoccupazione riguardo alle possibili conseguenze negative sul settore turistico.

Attualmente, a Barcellona, gli appartamenti turistici rappresentano il 40% dell’offerta ricettiva della città. Considerando che il fenomeno ormai è “esploso” ovunque, molti turisti potrebbero decidere di fare le vacanze altrove.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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