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Caso Serena Bortone, una sanzione durissima: sospesa da servizio Rai

La vicenda che ha visto protagonista Serena Bortone, giornalista di punta della Rai, si è conclusa con una sanzione disciplinare.

Questo provvedimento arriva dopo un acceso dibattito pubblico scaturito dalla mancata messa in onda del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile nel programma “Chesarà…”.

Serena Bortone Rai sanzione
Serena Bortone sanzionata dalla Rai – Ansa – Voltriweb.it

La decisione ha suscitato non poche polemiche, soprattutto perché la Bortone aveva denunciato sui social quella che a suo dire era una forma di censura.

La critica di Fnsi: “Sanzione ingiusta”

La Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) ha prontamente reagito alla notizia della sospensione, definendola una “sanzione ingiusta”. Secondo Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, ogni giornalista dovrebbe avere il diritto e il dovere di esprimere il proprio senso critico anche all’interno dell’azienda per cui lavora. La cancellazione del programma “Chesarà…” e le incertezze sulla futura trasmissione da condurre da parte della Bortone sono viste come ulteriori conferme dell’atteggiamento censorio nei suoi confronti.

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Serena Bortone a “Che Sarà” – Ansa – Voltriweb.it

L’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio ha espresso un parere piuttosto duro riguardo alla condotta della giornalista. Secondo lui, Serena Bortone avrebbe meritato il licenziamento per aver parlato contro l’azienda pubblica. Tuttavia, Sergio nega qualsiasi atto di censura verso il monologo di Scurati e sostiene che fu lo stesso autore a decidere di non partecipare al programma per questioni economiche. Nonostante ciò, le dichiarazioni dell’amministratore delegato hanno alimentato ulteriormente le discussioni sul ruolo della Rai e sulla sua indipendenza editoriale.

Parallelamente alla vicenda personale che coinvolge Serena Bortone si inserisce un più ampio dibattito politico relativo al finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo italiano. La proposta legislativa avanzata dalla Lega mirante ad aumentare gli spazi pubblicitari per ridurre il canone non trova consenso in Forza Italia. Quest’ultima ritiene infatti che tale misura possa compromettere la qualità dei contenuti offerti dalla Rai trasformandola in un’entità prettamente commerciale. Il disaccordo tra i partiti evidenzia quanto sia delicata la gestione del servizio pubblico in un contesto mediatico sempre più polarizzato.

La vicenda legata a Serena Bortone solleva questioni fondamentali riguardanti la libertà d’espressione dei giornalisti all’interno delle aziende mediatiche e l’influenza politica sul servizio pubblico radiotelevisivo italiano. Le reazioni suscitate dimostrano quanto sia importante garantire indipendenza editoriale e pluralismo informativo in una democrazia moderna.

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