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LA MADONNA DELL’AGUGGIA TORNA A SPLENDERE SUL MARE DI VESIMA

La statua che da secoli si ergeva sul mare del Ponente genovese ha una lunga storia legata alle vicissitudini della nostra gente.

È difficile trovare sui libri di storia cenni che riguardano la Madonna dell’Agugia o Aguggia, Madunin-na dell’aguggia o Schêuggiu dell’aguggia, che tradotto in italiano significa guglia o ago, (proprio come la forma originale dello scoglio). Bisogna soprattutto chiedere alla gente dì Vesima, di Arenzano e del ponente genovese cosa rappresentava quella piccola statua della Vergine posta sulla punta di quell’enorme scoglio.

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Modanna della Aguggia, Genova- (voltriweb.it)

La Madonna dell’Aguggia era una presenza di fede che raccoglieva le invocazioni di grazie e protezione dai pericoli che venivano dal mare e non solo. Nel 1758 in prossimità dello scoglio esisteva un posto di avvistamento per prevenire le scorrerie dei pirati saraceni (da “Crevari e la sua storia” di Vincenzo Patrone).

Nel 1860 esisteva già una statua poggiata sulla guglia dello scoglio di Vesima, (ne sono testimonianza alcuni disegni depositati presso la Reale Biblioteca di Torino).

Carlo Dall’Orto, memoria storica voltrese, nel suo libro “Voltri”, indica un romanzo di Antonio Bresciani (1798 – 1862): “Lorenzo il coscritto” , il cui protagonista è un nobile abitante a Vesima, “che per non far parte delle truppe napoleoniche si rifugia aiutato dalla fidanzata in una grotta sul mare. La ragazza spesso si reca sul mare a rivolgere preghiere d’aiuto alla Madonna dello scoglio dell’Aguggia”. Fatto sta che il giovane riesce a salvarsi e “corona il suo sogno d’amore con la donna che tanto aveva trepidato per lui”.

Non sappiamo dove la realtà finisca e inizi la fantasia, ma i pescatori che gettavano le reti di fronte allo scoglio, da allora sempre si rivolsero alla sacra immagine per superare le loro vicissitudini che spesso erano ben maggiori di quelle di “Lorenzo il coscritto”. Da sempre il mare che va dalle scogliere dì Crevari al Pizzo di Arenzano è tra i più pescosi della nostra costa. Lo scoglio della Madonna dell’Aguggia indicava nei periodi invernali il punto di riferimento per le “cae” dei bianchetti o per posizionare le reti da posta per catturare le seppie.

Nel periodo estivo era la pesca con le lampare a farla da padrona, decine e decine di gozzi solcavano il mare nella speranza di catturare acciughe, sgombri e sardine. Il tratto di mare davanti “all’Aguggia” era particolare, i punti di riferimento per calare le reti si basavano sempre sulla Sacra immagine che sormontava lo scoglio, (foto storiche ne documentano la presenza). Nel corso degli anni più volte la statua andò distrutta e più volte venne ricostruita. L’ultima volta risale al 15 aprile 1951 e la stessa vi rimase fino al 24 novembre del 1969, quando nel corso di una violenta mareggiata, fu abbattuta assieme a parte dello scoglio e da allora non venne più ricollocata.

Nel 1988, Mons. G.B. Caviglia costituì il Comitato per “la ricostruzione dello scoglio della Madonna dell’AGUGGIA” che si prefiggeva di ricostruire lo scoglio e ricollocarvi la sacra statua della Madonna. In questi lunghi anni oltre ad una raccolta di fondi iniziale, sono stati eseguiti dettagliati studi, progetti e accurati monitoraggi della zona che hanno impegnato moltissime persone tra cui due validi collaboratori: Bruno Mantero e Pietro Canepa scomparsi prematuramente. Purtroppo problemi tecnici, burocratici e preventivi di spese eccessivi rispetto all’opera da realizzare, hanno evidenziato l’impossibilità di ricostruire lo scoglio che continuava a sgretolarsi ad ogni mareggiata.

Nel frattempo un altro gruppo di persone, incominciava a darsi da fare per cercare di portare avanti l’iniziativa di ricollocare la statua della Madonna a Vesima. I due comitati vengono a conoscenza della presenza l’uno dell’altro, perciò si decide di unire le forze.

Nel novembre 2004 si costituisce un nuovo comitato spontaneo denominato “Madonna dell’Aguglia 2004”, formato in buona parte da pescatori, dai membri del comitato precedente, da cittadini e rappresentanti di varie associazioni ed istituzioni dell’estremo ponente genovese.

Visti gli studi precedenti si propone di ricollocare la statua su uno scoglio limitrofo con caratteristiche di maggiore stabilità. In questa maniera anche se si perde l’originale sito, non si rinuncia alla sacra presenza della Vergine sul nostro mare.

La progettazione e la posa in opera sono state offerte gratuitamente dalla Società ECOGE di Genova Rivarolo con la preziosa direzione dei lavori del sig. Gallino. Per le autorizzazioni è stato fondamentale l’intervento del Presidente del Consiglio Comunale di Genova. Parte dei fondi già in dotazione al precedente comitato è stata utilizzata per l’acquisto della statua e per l’iter burocratico.

Grazie alla forte ed attiva collaborazione di tutti, finalmente il 31 agosto 2006 si è giunti al grande giorno della posa della Statua sul nuovo scoglio che per motivi tecnici e di sicurezza non è potuta avvenire in concomitanza con l’inaugurazione ufficiale prevista il 1 Ottobre 2006 alle ore 17.00 . La benedizione verrà effettuata dall’ARCIVESCOVO DI GENOVA, MONS. BAGNASCO.

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