La dipendenza da social network attanaglia milioni di persone. Ma alcuni individui sono maggiormente a rischio: ecco perché.
L’uso dei social network è diventato una parte integrante della vita quotidiana di milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, ciò che è iniziato come un modo per connettersi con amici e familiari, condividere esperienze e rimanere aggiornati sulle ultime notizie, si sta rapidamente evolvendo in qualcosa di più complesso e, in molti casi, preoccupante: la dipendenza da social network. Non solo. Oggi gli esperti ci dicono che determinate persone dovrebbero immediatamente eliminare (o almeno mitigare) l’uso dei social network.
Un uso eccessivo e compulsivo delle piattaforme sociali online, come Facebook, Instagram, Twitter e TikTok. Tante le persone che finiscono in questo vortice. Un comportamento che può può interferire con la vita quotidiana, il lavoro, le relazioni personali e la salute mentale. Oggi, peraltro, la scienza ci dice che ci sono persone maggiormente a rischio e che dovrebbero al più presto rivedere il proprio rapporto con i social.
Alcune persone dovrebbero immediatamente cancellarsi dai social
Le notifiche istantanee, i “mi piace”, i commenti e le condivisioni forniscono una gratificazione immediata, attivando il rilascio di dopamina nel cervello, simile a quanto avviene con altre forme di dipendenza. Ma, al contrario, la disapprovazione, di chi ci interessa o, addirittura, quella pubblica, possono invece acuire determinate problematiche.
L’uso eccessivo dei social può portare a depressione, ansia e bassa autostima, spesso a causa del confronto con le vite idealizzate degli altri. In particolare, gli esperti si sono fatti alcune domande sul social network TikTok, il più usato della Generazione Z. E sono arrivati alla conclusione che il suo uso massivo possa interferire con i disturbi alimentari. I ricercatori hanno condotto uno studio su 230 studenti dell’Università dell’Australia Occidentale. Tra i partecipanti c’erano 179 donne, 45 uomini, 3 persone non binarie e 3 che hanno preferito non rivelare il proprio genere.
Ai partecipanti è stato richiesto quanto tempo trascorressero sull’app e quali fossero gli ultimi video guardati. In particolare, una certa predisposizione ai disturbi alimentari è stata riscontrata quando i contenuti erano taggati con hashtag relativi all’aspetto fisico, all’alimentazione o a corpi percepiti come attraenti. Per questo gli esperti che hanno condotto la campagna, suggeriscono di impostare limiti di tempo giornalieri per l’uso dei social media. In casi gravi, può essere utile cercare supporto da un professionista della salute mentale, come uno psicologo o un terapeuta, specializzato in dipendenze comportamentali.
